Giurista e cardinale italiano. Studiò all'università di Padova,
dove ebbe come maestri Mario Mantica, Mariano Socino e Tiberio Deciano. Fu poi
egli stesso insegnante in quella università di Istituzioni civili. Si
trasferì a Roma, dove Sisto V lo nominò uditore di Rota e in
seguito Clemente VIII, nel 1596, lo elevò alla porpora cardinalizia. Fu
uno dei più grandi giuristi italiani del XVI sec. Opere:
De
conjecturis ultimarum voluntatum;
Lucubrationes vaticanae, seu de tacitis
et ambiguis conventionibus libri XXVII (Pordenone 1534 - Roma 1614).